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m@gm@ 2012
Raccontare la sicurezza sul lavoro … attraverso le storie degli altri!Keywords: sicurezza sul lavoro , pratiche di controllo , operai , cantiere , racconti d’infortuni Abstract: Il saggio approfondisce delle suggestioni emerse dalle interviste condotte con alcuni operai e alcune "figure della sicurezza" incontrate sul campo durante la ricerca etnografica sulle pratiche della sicurezza nei cantieri edili di un'organizzazione che, nella città di Roma, è responsabile della costruzione di una delle nuove linee metropolitane. L'argomento ed il materiale raccolto, benché non abbia trovato spazio di discussione all'interno della tesi se non in forma di citazione e non sia stato trattato in una "compiuta" raccolta di "storie" sulla sicurezza, ha manifestato tutta la sua carica euristica e di interesse sociologico da poter essere approfondito anche entro una dimensione narrativa della sicurezza sul lavoro. Dalla ricerca etnografica è emerso come si preferisca non parlare di sicurezza o di infortuni occorsi sul lavoro nella propria carriera professionale, confermando la natura pratica e tacita della sicurezza. Nell'essere sollecitati dal ricercatore a parlarne anche attraverso la richiesta di aneddoti legati alla propria esperienza lavorativa gli attori del campo hanno scelto raccontare le storie degli altri, quale dimensione narrativa che in qualche modo li mettesse al riparo dall'esibire una mancanza personale, un errore compiuto in prima persona. L'esperienza dell'incidente, infatti, è legata ad un tipo di cultura organizzativa in cui la sicurezza, o l'evento infortunistico, è riconosciuta come una questione individuale, non legata all'organizzazione e alle pratiche sociali prodotte e riprodotte al suo interno e, perciò, sanzionabili in quanto associate ad un non rispetto della normativa tout court.
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