%0 Journal Article %T La ¡°gravitš€¡± dei Settanta: reticolaritš€ e dissidenza in Gravity¡¯s Rainbow di Thomas Pynchon %A Pamela Mansutti %J Enthymema %D 2012 %I Universitš€ degli Studi di Milano %R 10.6092/2037-2426/2686 %X Uno dei cambiamenti radicali avvenuti negli anni Settanta in ambito statunitense riguarda il concetto di soggettivitš€ e la sua relazione con i sistemi politici, mediatici ed economici impegnati a produrla e controllarla. La deriva della controcultura in frange estremiste e la svolta conservatrice imposta dalla presidenza Nixon impongono un clima paranoico e cospiratorio, in cui il soggetto critico si scopre ganglio di larghe strutture ramificate che aspira a distruggere poteri oppresivi sovraindividuali, siano essi statali, militari o informativi, ri-negoziando di volta in volta la propria identitš€ come libera o antagonistica. Tuttavia spesso la ¡°dissidenza¡± rispetto a queste strutture finisce per essere un gesto fatuo, letale, o addirittura irrealizzabile. Le possibilitš€ e i limiti di questa autodeterminazione politico-culturale del soggetto sono variamente espressi dalla letteratura americana del decennio, in particolare da Gravity¡¯s Rainbow (1973) di Thomas Pynchon, in cui il mondo travolto dalla Seconda Guerra Mondiale appare come una metafora della rete di trame eterogenee, concatenate e impercettibili amplificate dalla Guerra Fredda e sostenute dal potere tecnologico-informativo destinato ad esplodere negli anni Settanta. Pynchon sintetizza la complessitš€ e l¡¯ambivalenza del sistema culturale postmoderno, nel quale l¡¯individuo, sadicamente manipolato, fatica a concepire spazi di libertš€ e ad organizzare forme collettive di resistenza. %K Pynchon %K Gravity¡¯s Rainbow %K paranoia %K cospirazione %K reticolaritš€ %U http://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/2686