%0 Journal Article %T Un progetto per l'attivazione di Agenda 21 Locale: monitoraggio della mammalofauna nell'area del Parco Regionale del Monte Cucco (Perugia) %A Roberta Mazzei %A Roberto Salvatori %J Hystrix : the Italian Journal of Mammalogy %D 2003 %I Associazione Teriologica Italiana %R 10.4404/hystrix-14.0-4308 %X Nell?ambito del progetto ?Attivazione Agenda 21 Locale? finalizzato alla realizzazione di studi per la certificazione e contabilizzazione ambientale, nel Parco Regionale del Monte Cucco, si ¨¨ dato il via, a partire dal novembre del 2001, ad un?indagine di tipo qualitativo, mirata alla caratterizzazione dell?area Parco per quel che riguarda la presenza di specie di Mammiferi appenninici di interesse conservazionistico e naturalistico. Nel periodo che va dall?8 febbraio 2002 al 5 ottobre dello stesso anno, sono stati effettuati 16 transetti faunistici, distribuiti nell?arco delle quattro stagioni. Sono stati raccolti indici di presenza di 11 specie di Mammiferi appartenenti agli ordini degli Artiodattili, Carnivori, Lagomorfi, Insettivori e Roditori e i relativi IKA (indici chilometrici di abbondanza). I dati raccolti unitamente ad una ricognizione bibliografica, mirata a reperire informazioni pregresse e aggiornate sulla teriofauna locale, attraverso inoltre, l?effettuazione di interviste e il coinvolgimento della popolazione locale, hanno portato alla definizione di una Check-list della Mammalofauna del Parco, rappresentativa per il 56% di quella della Regione. La ricerca ha permesso di confermare per l?area la presenza del Lupo (Canis lupus) e di evidenziare l?espansione a Sud del Capriolo (Capreolus capreolus). Parte integrante del progetto ?Cucco 21? era la definizione di proposte gestionali volte a migliorare il rapporto uomo-ambiente, laddove fossero state individuate situazioni di criticit¨¤ oggettive o potenziali, in un?ottica di conservazione della risorsa naturale e di sviluppo delle attivit¨¤ antropiche. Significativi a tale proposito sono stati il caso del Cinghiale (Sus scrofa) con l?osservazione del danno alle fitocenosi, soprattutto ai prati e pascoli cacuminali e del Capriolo. Per quest?ultima specie in funzione della sua espansione verso la parte meridionale del Parco, sono state avanzate delle proposte per l?utilizzo di catarifrangenti, che posti al bordo delle strade potenzialmente critiche per l?attraversamento dell?ungulato, creano un cono di luce che infastidisce e allontana gli animali. Si ¨¨ inoltre avanzata la proposta di utilizzare l?ammontare dei risarcimenti per i danni da ungulati selvatici come indicatore di sviluppo sostenibile, per osservare l?evoluzione dello stato dell?ambiente nella realt¨¤ locale. %U http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/article/view/4308